I principi fondamentali del Tai Chi Chuan derivano da una parte della antica cultura cinese che è di grande attualità anche per noi occidentali.
Dalla medicina tradizionale sono state derivate alcune tecniche per l’accrescimento della vitalità del corpo e della mente: una respirazione profonda e “fine”, il mantenimento di una postura corretta, la eliminazione di rigidità fisiche e di tensioni mentali che possano ostacolare il flussi in tutto il corpo del sangue ossigenato e della cosiddetta “energia interna” o soffio vitale ”ch’i” (“qi”), ed infine la possibilità di stimolare questi flussi controllandoli con la mente (“l’energia segue il pensiero”).
Dal punto di vista marziale, il Tai Chi Chuan unisce a queste tecniche l’impiego nei confronti dell’avversario di una forza interna o forza elastica derivante dall’elasticità del corpo e non dalla contrazione delle masse muscolari, a somiglianza di quanto avviene quando si salta. Per sviluppare questa forza è necessario piegare le ginocchia e far leva su un piede radicato nel terreno sul quale si “scarica” il proprio peso e se possibile una parte dell’energia emessa dall’avversario nei nostri confronti. I testi classici del Tai Chi usano l’immagine di tendere l’arco prima di scagliare la freccia. Un’altra utile immagine di riferimento è quella della catapulta. In termini di fisiologia moderna si parla di “contrazione eccentrica” e di “pliometria”.
Questa forza elastica rende disponibile una potenza meccanica relativamente elevata anche se per tempi brevissimi e con spostamenti di minima ampiezza. Per questa ragione essa deve essere impiegata quando si è già in contatto con l’avversario. Accrescere con il Tai Chi Chuan l’elasticità del proprio corpo è utile per tutti, anche per quelli ce non sono interessati alle applicazioni marziali.
Tai Chi Chuan, “prima nella mente e poi nel corpo”.
Per applicare queste tecniche tutte le parti del corpo debbono essere controllate dalla mente, intesa come continua attenzione e volontà cosciente che con l’esercizio può diventare istintiva, e si debbono muovere insieme, in modo coordinato e con gli allineamenti richiesti per ottenere flussi intensi di energia interna e di forza elastica. Un elemento essenziale è la intenzione di eseguire i movimenti delle parti del corpo, che risultamo essere “propulsi” dalla mente. Come dicono i testi classici del Tai Chi Chuan, “prima nella mente e poi nel corpo”.
Altri principi fondamentali del Tai Chi Chuan riguardano non soltanto noi stessi, ma anche i nostri comportamenti nei confronti del mondo esterno, e sono una diretta applicazione del pensiero trasmesso da “I Ching” (il “Libro dei Mutamenti” le cui prime tracce scritte risalgono al secolo XI a.C.) e dai testi del primo Taoismo (IV secolo a.C.). Da quella antica cultura ci arriva il messaggio di ricerccare relazioni simbiotiche con il mondo con cui interagiamo, e di cui dobbiamo “sentire” di far parte, cercando di “ascoltare ed interpretare” i suoi continui cambiamenti ed adattandoci ad essi in modo flessibile, senza perdere il ontatto. Il punto fondamentale è quello di cedere in modo flessibile ad azioni provenienti dall’esterno, senza opporsi con violenza, ed intervenendo in modo attivo soltanto quando è per noi più conveniente.
Questo messaggio è sempre più richiamato dalla cultura occidentale in un periodo storico in cui tutti – individui e organizzazioni – dobbiamo imparare a convivere con fenomeni globali che sono al di fuori del nostro controllo. Se riuscissimo ad applicarlo, ci sarebbe possibile rendere allo stesso tempo meno conflittuali e più efficaci le nostre interazioni con il mondo esterno.
Per applicare efficacemente questi principi a livello individuale, non soltanto in un esercizio “marziale” ma anche nella vita quotidiana, bisogna innanzitutto liberarci da ansie e preoccupazioni, e prendere il pieno controllo del nostro corpo e dei nostri comportamenti, mantenendo calma e tranquillità in ogni situazione. Nella tradizione del Tai Chi Chuan la capacità di avere una consapevolezza piena ma distaccata di noi stessi e della realtà con cui interagiamo è associata allo “spirito” (“shen”), uno dei tre tesori identificati dalla medicina tradizionale cinese (gli altri due sono l’essenza vitale “ching” e l’energia interna “ch’i”).
La strategia di base consiste dunque, oltre che nell’impiego di tattiche di interazione con l’avversario basate sui principi del primo Taoismo, in una completa integrazione di mente e di corpo e nell’utilizzare al meglio le loro capacità vitali, mantenendo in ogni momento una completa disponibilità ai cambiamenti. È perciò necessario esercitarsi a controllare propriamente i nostri comportamenti evitando reazioni emotive, anche quando è richiesta grande prontezza di reazione e non è possibile intervenire con il ragionamento.
Se si riesce a raggiungere un buon livello in questo percorso di cambiamento, allora davvero “il morbido può vincere il duro” come dice Lao Tzu, cui è attribuito un testo fondamentale del primo pensiero taoista, il “Libro della Via e della Virtù”.
Non è da sorprendersi se il Tai Chi Chuan, disciplina che ci fa sviluppare le capacità che abbiamo indicato presentando i suoi principi, e che ci fa esercitare con intensità per accrescere vitalità e flessibilità della mente e del corpo, risulta ad un esame obbiettivo più efficace per la nostra salute e la nostra forma psico-fisica di molti altri esercizi, anche di quelli che in questi ultimi tempi sono diventati di moda.